sabato 25 settembre 2010

Gli abbracci e le parole.

Se dovessi indicare le cose che mi hanno colpito di questa ultima giornata di campionato, non potrei che dirne soprattutto due:

Gli abbracci.

Mi ha colpito l'esultanza di Ibrahimovic dopo la rete segnata, è certamente la sua solita maniera di gioire, ossia braccia aperte in un abbraccio virtuale, ma a chi ? a nessuno, lui esulta da solo, si vede Boateng che lo abbraccia ma lui non ricambia, lui ha lo sguardo fisso nel nulla, lo sguardo nel vuoto come ad auto compiacersi di quanto sia bello e bravo, a crogiolarsi nello specchio.
Non ringrazia il compagno per l'assist, non fa altro che palesare a tutti quanto sia egocentrico. E' la sua forza certo, ma forse anche il suo limite.

Che differenza con gli abbracci interisti !

Le parole.

Mi hanno colpito le dichiarazioni di Allegri nel dopopartita su Mediaset premium, ha nominato più e più volte un nome, il nome di un giocatore che non è potuto scendere in campo.
Pato ci consente di avere delle soluzioni offensive diverse, Pato ci fornisce più imprevedibilità, Pato ci garantisce più velocità, ecc. ecc.
Ma Pato non c'era, ed è parso che Allegri cercasse un alibi, alcuni allenatori inoltre preferiscono non nominare gli assenti, soprattutto per rispetto nei confronti di quelli che sono scesi in campo.
Insomma mi pare che il Milan sia una polveriera e Allegri stia perdendo la bussola.
Spero che non sia così.

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