martedì 30 dicembre 2008

Il Dott. Piero Volpi contro la SLA.

Chi è il Dott. Piero Volpi ?.....
Ha giocato per 15 anni come calciatore professionista in C, B e in A con il Como.
Laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazioni in Ortopedia e Traumatologia oltre che in Medicina dello Sport.
Come Medico sportivo ha avuto rapporti con il Calcio in qualità di medico degli arbitri, in seguito fu medico sociale dell'Inter, poi come medico della nazionale femminile di calcio.
In tutto questo tragitto e stata costante la sua collaborazione con l'AIC. come consigliere, membro di commissioni e del settore tecnico che si occupa di Doping.
Da sempre combatte il Doping.

Ha recentemente dichiarato di avere intenzione di costituire un database dei giocatori di calcio attualmente in attività al fine di avere un'arma in più per combattere la SLA.

Il Database dovrà contenere tutta la storia clinica del calciatore : infortuni, farmaci assunti, ecc. ecc.( ndr. forse potrebbero essere utili informazioni quali ruolo e caratteristiche tecniche dell'individuo al fine di monitorare anche la predisposizione allo sforzo e la probabilità più o meno frequente di subire contusioni).

Si otterrebbe così molti dati da analizzare nel caso in cui uno o più giocatori ora in attività contraggano la malattia una volta terminata la carriera calcistica, la ricerca potrebbe essere in questo modo maggiormente mirata verso la soluzione per la cura della SLA.

I ricercatori si sono dichiarati entusiasti di una simile prospettiva, " Magari ci fosse già uno strumento simile".

Alla domanda del perché vi siano tanti infortuni nel calcio moderno il Dott. Volpi risponde:
  1. Il calcio moderno fatto di fisicità estrema comporta uno sviluppo muscolare esasperato che spesso non è supportato e sopportato dalla struttura ossea, tendinea , articolare.
  2. La rosa ampia delle squadre comporta che alcuni elementi giochino poco e siano perciò costretti a esasperare le loro prestazioni nei pochi minuti che gli vengono concessi sul campo, inoltre sono portati a forzare la competizione tra di loro anche negli allenamenti con conseguente più alta probabilità di infortuni.
  3. La preparazione fisica è estremamente frammentata per alcune formazioni a causa degli impegni ravvicinati di coppe e nazionali, il preparatore fisico deve quindi fare salti mortali al fine di adeguare la preparazione dei singoli agli impegni della squadra, i voli transoceanici poi non facilitano certo la situazione. Le partite ad alto livello ogni tre giorni sono mal tollerate dai giocatori.

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