sabato 10 gennaio 2009

Campi sintetici pro e contro.


Ho ascoltato la trasmissione sportiva condotta da Gigi Garanzini che è andata in onda su radio 24 il giorno 08 gennaio 2009 dalle 14 alle 15.
Il tema dominante è stato il pro e contro dei campi sintetici nel calcio, tema suggerito dal maltempo che imperversa nel nord Italia con la neve e il ghiaccio che potrebbero mettere a rischio alcune partite del campionato di calcio.

Emergono subito i contro legati al profumo dell'erba che non è riproducibile artificialmente con probabile grande frustrazione dei nostalgici.
Sembra che a livello di infortuni ci sia una sostanziale parità soprattutto con il sintetico di IV generazione molto più evoluto rispetto alle prime versioni.
Alcuni gesti tecnici sarebbero di più difficile o impossibile esecuzione come ad esempio l'entrata in scivolata.

Ma è soprattutto un quesito che crea pareri discordanti...

Quale tipologia di giocatore si avvantaggerebbe maggiormente dall'introduzione dei campi sintetici nel calcio professionistico ?

Sarebbero gli elementi dotati di maggiore tecnica individuale oppure quelli con tecnica mediocre a trarre maggiori vantaggi dal giocare su un campo "da biliardo"??.

Secondo alcuni i giocatori più tecnici se la cavano meglio anche e soprattutto su un campo al limite della praticabilità.

Secondo altri invece il "campo da biliardo" esalterebbe le proprietà tecniche dei più dotati i quali aumenterebbero la loro resa in campo maggiormente rispetto ai mediocri.

Il mio parere è che le distanze tecniche rimarrebbero pressappoco simili, ma è certo che i tecnicamente migliori potrebbero tentare le loro giocate senza correre il rischio di essere traditi dalle irregolarità del campo.

L'idea dei campi sintetici è nata dalla necessità di avere un terreno omogeneo sul quale giocare dal nord al sud dell'Europa, livellando così le condizioni del campo di gioco per tutte le squadre in tutte le stagioni.

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